Il programma si apre con la “Messe Basse” di Gabriel Fauré, per coro femminile ed organo, scritta sette anni prima del celebre “Requiem”. Le opere di Fauré si distinguono per la finezza della melodia, l’equilibrio della composizione, e l’originalità della scrittura che, nella musica sacra, riecheggia l’influenza del canto gregoriano. Scritta nel 1881, la “Messe Basse” (“Missa brevis” comprendente cioè i soli Kyrie, Sanctus, Benedictus e Agnus Dei) è una composizione di impostazione classica dove già si percepiscono le caratteristiche peculiari delle concatenazioni armoniche modali, degli ampi fraseggi melodici, della naturale cantabilità.
Seguono due composizioni di Francis Poulenc: “Ave verum corpus”, intenso mottetto a cappella per voci femminili, ed il capolavoro “Litanies à la Vierge Noire”, profonda meditazione religiosa composta nel 1936. In seguito alla perdita di alcuni amici intimi, Poulenc nello stesso anno si recò in pellegrinaggio al Santuario della Madonna Nera di Rocamadour; questa esperienza lo portò a riscoprire la fede cattolica e la dimensione mistica del cristianesimo, e trasformò notevolmente il suo stile compositivo soprattutto per quanto riguarda l’elaborazione della musica sacra.
La seconda parte del concerto è completamente incentrata su “A Ceremony of Carols” di Benjamin Britten, rivisitazione di alcune celebri carole natalizie della tradizione anglosassone, che il compositore elaborò nel 1942 durante la traversata che dagli Stati Uniti lo riportava in Inghilterra, sua terra natale. I testi, tratti da raccolte di antichi canti natalizi, sono per lo più in inglese antico. Le carols, armonizzate dall’autore per voci bianche – o femminili – ed arpa, sono concepite unitariamente ed incorniciate dalla melodia gregoriana “Hodie Christus natus est” intonata processionalmente all’unisono all’inizio ed alla fine della composizione.